Mostra e performance: il progetto Save my dream e chi lo ha reso possibile

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Save my dream e la performance di consegna delle opere e chi lo ha reso possibile

Pina Bonadonna è stata la prima cui ho parlato di questa idea di coinvolgere alcuni ragazzi di Linosa nella performance. Lei di suo, persona eclettica, creativa e amante delle sfide, era già coinvolta nel progetto quasi in automatico, già mentre ne parlavamo in un bar del Pigneto a Roma dove ci eravamo trovate. È stata lei ad indicarmi quali ragazzi di Linosa si potevano coinvolgere. E poi tutto ha seguito il suo corso, con un risultato, a detta del pubblico, degli isolani e dei ragazzi stessi, bellissimo.

Negli articoli precedenti abbiamo già detto che mostra e performance a Linosa sono state possibili grazie a alla collaborazione di Emma Scialfa – compagnia Motomimetico e dei danzatori Alessandro Caruso e Claudia Bertuccelli; grazie all’aiuto e appoggio logistico di Terraferma Diving Linosa (Francesca Tuccio, Giovanni Pesaresi) per la parte in acqua; grazie e imprescindibilmente dalla collaborazione di tutta l’isola di Linosa, del Delegato Sindaco Susanna Errera e dei suoi collaboratori, e di ogni singola persona tra le quali ringraziamo Pillino, Giovanni Giardina – Dammuso, Riccardo, Giovanni e Oscar Cardamone – Black Planet, Ernesto Giardina, Il TedeschelloGerlando La Russa, Il Bar del Porto (Pietro, Jessica, Valentina, Rosa), Trattoria da Serena (Serena Errera), Vincenzo Saltalamacchia e Annalisa De Luca, Leonardo Costabile, grazie ad Agata Berardi, Elisa Tuccio e Fortunato Randazzo, e davvero grazie ogni singolo linosano che ci ha aiutato materialmente o comunque dato appoggio e sostegno. E a me … anche un paio di stampelle … ma questa è un’altra storia.

È stata possibile ed estremamente bella, riuscita ed emozionante grazie ad alcuni ragazzi di Linosa che vi hanno creduto e partecipato con grande entusiasmo e dedizione. Ad ognuno di loro sono infinitamente grata, soprattutto per l’animo che vi hanno dato e messo. Giorni di prove sotto il sole cocente e in acqua, una totale fiducia nei miei confronti, umanamente e professionalmente, senza nascondere perplessità e smarrimenti laddove sorgevano. Una partecipazione che per me è stata preziosa e mi ha insegnato molto. Soprattutto mi ha confermato ancora una volta che quando si è onesti e umili, in ogni singola azione, che sia quotidiana o sulla scena, con le persone, insieme, si possono raggiungere grandi risultati.

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Dario D’Emanuele, che in prova si poneva qualche riserva sulla sua capacità di essere carismatico, si è rivelato non solo con capacità attorali, di forte presenza scenica e assolutamente creativo nella fase di ricerca, ma ha anche rivelato di avere una naturale confidenza col movimento. Durante le prove e soprattutto nella performance ha regalato a noi, che agivamo con lui, e al pubblico delle vere emozioni. Autentiche. Tutti i ragazzi di Linosa hanno regalato ciò.

Debora Errera, inizialmente, non voleva muovere nemmeno un mignolo. “Fede, fammi fare tutto quello che vuoi, ma non mi chiedere di muovermi che non sono capace”. Le risate che ci siamo fatti tutti insieme su questa cosa … fino, almeno in prova, a riuscire a farle fare delle prese di contact ardite … con sua grande soddisfazione.

Pina Bonadonna, bellissima, fuori dalla scena e in scena, ha portato una presenza carismatica ed una verve affascinante, con il suo animo complesso e ricco di sfumature. Ha regalato intensità e un’eleganza di movimento che, ancor oggi, mi piacerebbe rivedere e sviluppare.

Gerlando Estatico, forse il meno convinto inizialmente e uno dei più emozionati il giorno della performance. Dubbioso ma dedito, una grande partecipazione con ognuno dei suoi amici, col pubblico e con me.

Chiara Giardina, l’entusiasta del gruppo, un sorriso a 360° che non finiva mai di irradiare prove e tempo libero. Ha fatto la performance con la febbre ma senza perdere di tenacia ed energia. Una persona assolutamente contagiosa nel suo essere gioiosa.

Valentina, un’altra entusiasta e coraggiosa. Un’altra presenza incisiva, con anche questo volto e lineamenti che esaltavano la convinzione che lei metteva in ogni gesto e movimento. Una delle persone che, insieme a Pina Bonadonna, mi ha anche spronato di più nei momenti di sconforto e stanchezza che ogni evento in unica data porta con sé.

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E poi ci sono Pillino, Giovanni Giardina – Dammuso, Riccardo, Giovanni e Oscar Cardamone – Black Planet, Ernesto Giardina, Il TedeschelloGerlando La Russa, Il Bar del Porto (Pietro, Jessica, Valentina, Rosa), Trattoria da Serena (Serena Errera), Vincenzo Saltalamacchia, Annalisa De Luca, Leonardo Costabile, Agata Berardi, Elisa Tuccio e Fortunato Randazzo.

Loro non hanno fatto gli attori/performer ma senza il loro aiuto e la loro pazienza e disponibilità, niente di quello che è avvenuto, e tanto è piaciuto, sarebbe stato possibile. In particolar modo Giovanni Giardina, Riccardo e Oscar Cardamone, Serena Errera hanno risolto tutto quello che concerneva l’impianto audio e la possibilità di avere le musiche alla Pozzolana, facendo fronte ad una situazione di stress, dove io non potevo aiutarli perché impegnata coi ragazzi e con gli ultimi minuti pre-performance, e loro impegnati da soli in questa “risoluzione miracolosa” … ma con le loro rispettive attività aperte – Dammuso, Black Planet e Trattoria da Serena –.

Pillino ha reso possibile finire l’allestimento della mostra in tempi faticosi ma umani. Non si è risparmiato né in tempo, né in lavori manuali, né in utili suggerimenti pratici. Non si è assolutamente risparmiato nel dedicare il suo tempo anche a dare sostegno e compagnia in ogni fase di questa avventura.

Agata Berardi, due occhi che non si possono dimenticare e un cuore grande. Un po’ il nostro angelo custode.

Pietro, Jessica, Valentina, Rosa (Bar del Porto) hanno aiutato ogni nostra richiesta logistica in fase allestimento, oltre a regalare, come sempre, accoglienza e sorrisi.

Leonardo Costabile è, insieme a Pillino ed Ernesto Giardina, quello che si è sporcato di più le mani per l’allestimento della mostra: chiodi, martello, cornici. Grande aiuto.

Elisa Tuccio e Fortunato Randazzo sono stati un grosso riferimento, per me personalmente.

Ernesto Giardina è il salvatore dei muri della Sala della Capitaneria e soprattutto ha evitato una nottata insonne ad allestire. Muri spessi e chiodi non adatti … il rischio era un gruviera … oltre che ad ore infinitamente interminabili di allestimento. Lui ha risolto. Con grandi sorrisi per tutti.

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Giovanni Confortini, pittore. Gli abbiamo perso i chiodi che ci aveva prestato. Glieli abbiamo fatti ricomprare a Lampedusa. Ad oggi non ha ancora avuto neanche quelli ricomprati perché anche su un’isola si fatica ad incontrarsi. Il prossimo viaggio gliene porteremo vagonate. In compenso, però, nonostante l’imperdonabile perdita dei chiodi, gli abbiamo portato cose buone. Ha inaugurato, appena smontata Save my dream, la sua personale. “[…] sono molto felice: perché l’attesa dei locali è stata super premiata […] la mostra sta andando alla grande, ho venduto quasi tutto […]”. E ha avuto una recensione sul Magazine Milano Arte Expo International Art Events di cui lui stesso si è dichiarato molto contento: “mai nessuno scrisse tanto e tanto bene sul mio conto […] mai avuto in vita mia una recensione così profonda […]”.

Francesca Tuccio e Giovanni Pesaresi Terraferma Diving Linosa sono stati gentili e preziosi in ogni fase di preparazione e fondamentali durante la performance. La loro mitica Camilla era base di partenza, di ritorno e d’appoggio per i danzatori-attori per le parti in mare e la loro sensibilità, in generale, è stata una grande vicinanza e sostegno. Umano in primis. Di Francesca Tuccio che è stata per me faro, anche personalmente, non parlo ma solo perché essendone amica potrei essere faziosa oltremodo e poi perché tutte le cose private, in quanto tali, … va da sé…

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L’imprescindibile collaborazione e impegno del Delegato Sindaco Susanna Errera e dei suoi collaboratori, come di tutta l’isola di Linosa, del Sindaco Giusy Nicolini e dell’Assessore Brischetto è manifesta. Ed è stato ciò che ha reso davvero possibile tanto il progetto di “donazione” delle opere alle due isole quanto la mostra collettiva (sia a Lampedusa che a Linosa) quanto la performance di consegna delle opere.

Federicapaola Capecchi

Alcuni degli articoli usciti sul progetto li trovate al link Rassegna Stampa

Claudio Palmisano è l’autore delle fotografie della performance (prove ed evento). A lui siamo grati per aver colto e restituito, insieme alla meraviglia di Linosa, le intensità che sono circolate tra i ragazzi, i danzatori-attori e l’isola e i linosani.

Con le sue immagini chiudiamo questo post salutando ognuno.

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Una risposta a "Mostra e performance: il progetto Save my dream e chi lo ha reso possibile"

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